Amore : Agape, Philia ed Eros

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Quando si parla di ‘amore’ tutti siamo interessati e proiettiamo noi stessi e le nostre esperienze su ciò che vediamo e sentiamo o leggiamo. Per me l’amore ha sempre avuto differenti sfaccettature:

-l’amore per un amico/a che viene detto Philia, dove c’è una comunine di intenti uno scambio e un affetto sincero

-l’amore per i familiari, madre, padre, sorella o figli questo ultimo è un amore unico e incondizionato, almeno in genere è così.

-l’amore per un compagno o compagna che invece può essere composto da varie parti sia Eros (amore fisico, carnale e sessuale) che Philia.

Qui potete approfondire: https://www.visionealchemica.com/eros-agape-e-philia-i-tre-volti-dellamore/

Differente è Agape, l’amore disinteressato amore che non chiede nulla solo ‘dà’ e non pretende nulla, un amore che vuole solo il bene dell’altro che sia felice.

A questo tipo di amore in genere aspiriamo e forse è l’unico che prova piacere dando e non ricevendo nulla ed è l’unico che ci permette di essere in pace con noi stessi.

Ma è così difficile arrivare a questo tipo di amore. Spesso mi chiedo fino a quanto io potrei dare in amore, so di essere spesso in situazioni dove penso di dare in modo disinteressato e senza pretese, forse a volte ci sono situazioni in cui è molto difficile dare e ci si blocca davantia delle paure o situazioni nuove o inaspettate.

Il percorso è lungo e forse non tutti arrivano a quel tipo di consapevolezza.

Vorrei riportarvi una parte dell’articolo che vi ho indicato in alto che mi ha colpito molto:

‘Agape è l’Amore spirituale o universale che eleva l’uomo e gli fa comprendere che non è lui a possedere Dio ma Dio che lo possiede.

Ecco quindi il gran parlare dell’amore e le sue diverse manifestazioni. L’amore che ci sublima e ci fa volare alto quando diventa amore universale, quindi disinteressato: Che nulla chiede in cambio perché, come dice Gibran nel Profeta: L’amore basta all’amore.

Il medesimo amore che ci fa sprofondare nello sconforto più nero, nel baratro di noi stessi quando invece esso si ferma all’Eros che egoisticamente tutto chiede e tutto pretende. E tanto più pretende tanto più ci annienta nel momento in cui questo finisce e ci si ritrova da soli.’

ed ecco la poesia di Gibran … è importante rileggerla ogni tanto:

Allora Almitra disse “Parlaci dell’Amore.”
E egli alzò il capo e scrutò il popolo
e su di esso calò una grande quiete E con voce ferma disse:
Quando l’amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il soffio del vento del nord devasta il giardino.

Poiché l’amore come vi incorona così vi crocifigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.

Come covoni di grano vi raccoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi setaccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l’amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.

Ma se per paura cerchereste nell’amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall’aia dell’amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete, ma non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L’amore non dà nulla fuorché se stesso, e non attinge che da se stesso.
L’amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l’amore basta all’amore.

(Nato in Libano nel 1883 ed emigrato negli Stati Uniti per ragioni economiche, Kahlil Gibran è stato uno scrittore e poeta libanese divenuto celebre per Il Profeta, la bellissima raccolta poetica del 1923. Un testo in cui si intrecciano immagini e simboli di ogni religione e filosofia, dove civiltà occidentale e orientale si mescolano, dando vita a una poesia di grande suggestione.)

Buon viaggio!

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2 Comments

  1. Articolo molto interessante, hai raccontato tutte le sfaccettature del termine “amore”. È fondamentale l’Agape, ma io la penso diversamente, citandoti un detto: cos’è più importante? Amare o farsi amare? E quello risponde: prova a chiedere a un uccello se per lui è più importante l’ala destra o quella sinistra: è fondamentale avere entrambe le ali. Perciò l’Agape mi fa soffrire, perché anche io ho bisogno di amore nei miei confronti, invece ricevo solo porte sbattute in faccia e indifferenza, anche da parte di persone che ho aiutato, e mi sento molto infelice e desolatamente solo. Ecco perché sì è fondamentale l’agape, ma io vivo con un’ala sola… e dunque non posso volare, non posso sentirmi felice.

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